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Cittadini ue, da oggi nuove regole.

Abolita la carta di soggiorno
Cittadini ue, da oggi nuove regole
In vigore il decreto legislativo 30/2007. Chi rimane per più di tre mesi deve solo iscriversi all'anagrafe

ROMA - La carta di soggiorno va in pensione. Romeni, polacchi, tedeschi e tutti gli altri cittadini dell'Unione europea che vogliono vivere in Italia devono ormai semplicemente iscriversi all'anagrafe, senza più passare per la Questura.

Entra oggi in vigore il decreto legislativo 30/2007, che dà attuazione a una direttiva europea sul "diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri".

Secondo la nuova legge, i cittadini dell'Unione possono soggiornare in Italia fino a tre mesi senza alcuna condizione o formalità, "salvo il possesso di un documento d'identità valido per l'espatrio rilasciato dal loro Paese". Lo stesso diritto è esteso ai loro familiari extraue, purchè abbiano un passaporto valido e siano arrivati in Italia con un regolare visto d'ingresso.

Per un periodo superiore ai tre mesi possono invece soggiornare i lavoratori autonomi o subordinati, gli studenti e chiunque abbia risorse sufficienti per non pesare sull'assistenza sociale e un' assicurazione sanitaria. Anche in questo caso il diritto di soggiorno è esteso ai familiari, quelli extracomunitari potranno chiedere la carta di soggiorno in Questura.

Chi si trova in queste condizioni dovrà chiedere al Comune l'iscrizione all'anagrafe, allegando i documenti che attestano il suo diritto a soggiornare per più di tre mesi in Italia. Al momento della richiesta, gli verrà rilasciata un attestato con i suoi dati, il domicilio e la data di presentazione della domanda. Questo documento, di fatto, sostituirà la vecchia carta di soggiorno per cittadini Ue, che con questa nuova legge viene abolita.

I cittadini dell´Unione che hanno presentato la domanda di carta di soggiorno prima dell´11 aprile, possono iscriversi all´anagrafe con la ricevuta rilasciata dalla Questura o da Poste Italiane e con l´autocertificazione dei requisiti richiesti dalla nuova normativa.

Il cittadino dell'Unione europea che ha soggiornato legalmente e in via continuativa per cinque anni in Italia conquista il diritto al soggiorno permanente, che garantisce la totale parità con i cittadini italiani. La continuità del soggiorno non è comunque interrotta da assenze inferiori ai sei mesi l'anno o di durata superiore se dovute a obblighi militari oppure fino a dodici mesi consecutivi per motivi rilevanti (gravidanza e maternità, malattia, studio, distacco per motivi di lavoro).

La categoria di "familiari" ai quali viene esteso il diritto di soggiorno in Italia è piuttosto vasta: il coniuge, il partner che ha contratto con il cittadino dell'UE un'"unione registrata sulla base della legislazione di uno Stato membro", i discendenti diretti di età inferiore a 21 anni o a carico, gli ascendenti diretti a carico e quelli del coniuge o del partner. Viene infine agevolato l'ingresso e il soggiorno di altri familiari a carico o conviventi e del partner col quale il cittadino dell'Unione abbia una relazione stabile debitamente attestata.

DECRETO LEGISLATIVO 6 febbraio 2007, n. 30 Attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.

(11 aprile 2007)


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